I tre setacci di Socrate
Un giorno Socrate fu avvicinato da un uomo in piena agitazione che gli disse:
« Ascolta Socrate, ti devo raccontare qualcosa d’importante sul tuo amico.»
« Aspetta un attimo», lo interruppe il saggio, «hai fatto passare ciò che mi vuoi raccontare attraverso i tre setacci?»
« Tre setacci?», chiese l’altro meravigliato.
« Sì, mio caro, vediamo se ciò che mi vuoi raccontare passa attraverso i tre setacci.
Il primo setaccio è quello della verità: sei convinto che tutto quello che mi vuoi dire sia vero?»
« In effetti no, l’ho solo sentito raccontare da altri.»
« Ma allora l’hai almeno passato al secondo setaccio, quello della bontà? Anche se quello che vuoi raccontare non è del tutto vero, è almeno qualcosa di buono?»
L’uomo rispose esitante: «Devo confessarti di no, piuttosto il contrario…»
« E hai pensato al terzo setaccio? Ti sei chiesto a che serva
raccontarmi queste cose sul mio amico?
Serve a qualcosa?»
« Beh, veramente no…»
« Vedi?», continuò il saggio, «Se ciò che mi vuoi raccontare non è vero, né buono, né utile,
allora preferisco non saperlo e ti consiglio di dimenticarlo.»
(Tratto dal libro “La via del guerriero di Pace” di Dan Millman)
Questa parabola è tratta dal libro “La via del guerriero di Pace“, scritto dallo scritturo statunitense Dan Millman, nel quale racconta l’incontro e la sua esperienza con un maestro di vita da lui chiamato Socrate.
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“All’inizio del dicembre del 1966, durante il mio primo anno alla University of California di Berkeley, nella mia vita si verificò una straordinaria serie di eventi. Cominciò tutto alle tre e venti di un mattino, quando incontrai per la prima volta Socrate in una stazione di servizio aperta tutta la notte (non mi aveva detto il suo vero nome, ma dopo i momenti passati con lui durante quella prima notte gli diedi d’impulso il nome dell’antico saggio greco; il nome gli piacque, e così rimase). Quell’incontro casuale, e le avventure che seguirono, erano destinati a trasformare la mia vita…”
Dan Millman
Sembra che lo scrittore statunitense abbia voluto riportare nel suo libro l’antica saggezza e le capacità di uno dei padri della civiltà occidentale, (Socrate il filosofo greco) trasportandolo temporalmente nell’epoca moderna.
Estratto del film “La forza del campione” tratto dal libro “La via del guerriero di Pace” di Dan Millman, il film è stato diretto dal regista Victor Silva ed è uscito nel 2006 negli Stati Uniti.
I tre setacci di Socrate significato
La saggezza di Socrate (il filosofo greco), padre della civiltà e del pensiero moderno occidentale è raggiunta da rari individui.
Un uomo saggio ricerca e sviscera la verità anche quando tragica e ne trascende l’utilità dell’insegnamento, poiché consapevole che è cosa buona. Tali capacità e virtù non risiedono nell’uomo che lo interpella per “limiti evolutivi“, per questo gli chiede di dimenticare il fatto con il fine di tutelarlo.
La parabola non ha solo un significato essoterico (esteriore) riguardante la buona condotta sulle dicerie, ma anche esoterico (interiore) riguardante il processo evolutivo individuale.
Socrate infatti vede i limiti interiori dell’individuo ad ogni setaccio:
- non ha ricercato la verità
- è vittima della dualità quindi del giudizio
- è inutile poiché non è in grado di trascendere il fatto, con il fine di aumentare la propria consapevolezza.
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Tale racconto a livello essoterico “basso” potrebbe essere confuso con una forma di omertà, la cui espressione non da onore all’alto operato che Socrate ha lasciato all’umanità. Infatti l’omertà è amata dagli individui poco evoluti, poiché se non ci fosse sarebbero costretti a specchiarsi davanti alla coscienza di un altro individuo che non possono rifiutare o negare a differenza della propria, che annegano quotidianamente.
Scultura di Socrate
Dal mio punto di vista Socrate incoraggia la ricerca della Verità osservando il fenomeno in assenza di giudizio, con il fine di estrarne l’insegnamento utile all’aumento della propria consapevolezza.
Il filosofo austriaco Theodor Gomperz, definì Socrate il primo martire occidentale della libertà di pensiero, in quanto la sua filosofia, il ricercare e divulgare le verità da lui acquisite lo condussero a morte.
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La verità è intrisa di bellezza, infatti coraggiosa sonda il mistero e per questo è odiata dalla menzogna, la quale meschina si nasconde al cospetto di tanto coraggio.
(Marco Trevisan)
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