Gli aforismi sui vizi e le virtù svelano la dualitĆ dell’uomo tra la sua parte animale e spirituale, parti che lo portano a compiere azioni controverse e agli antipodi.
Se nei vizi l’uomo lega un’emozione all’istinto, nelle virtù lega le sue azioni allo stato dell’essere.
Negli aforismi sui vizi e le virtù dell’uomo sono svelati tutti i comportamenti più meschini che l’uomo può compiere, ma anche le facoltĆ del proprio spirito, che si esprime attraverso la saggezza, l’amore e la conoscenza.
Come giĆ detto non vi ĆØ giudizio in questi aforismi ma semplice descrizione, il vizio ĆØ utile all’uomo poichĆ© nel perdersi in esso, ne prende consapevolezza e per risanarsi mette in moto le virtù del suo spirito. Non accade nulla a caso nel mondo sebbene vi sia il libero arbitrio.
Gli aforismi sui vizi e le virtù dell’uomo sono insegnamenti per poter riconoscere l’agire dell’uomo dentro sĆ© stesso. Che cosa smuove quell’azione e perchĆ©? Quale vizio o quale virtù si attivano al suo interno? Come mai i vizi sono custoditi privatamente e le virtù a volte sono immotivatamente esaltate?
Quando il vizio dell’uomo ĆØ allo scoperto tende sempre a minimizzarlo o di farlo sembrare normale alla luce della coscienza. Caso strano ma il vizio lo si nota sempre maggiormente delle virtù, perchĆ© le virtù sono comprese solo dagli uomini che le praticano senza esaltarle.
I vizi e le virtù sono comunque parte della stessa sostanza, perchĆ© nella loro espressione si riconosce come materia e spirito diventino una cosa sola per fare l’esperienza della vita.
In questa sezione la raccolta dei più bei aforismi di Marco Trevisan sui vizi e le virtù dell’uomo.
Buona lettura
AFORISMI SUI VIZI E LE VIRTU’
Vi ĆØ una correlazione costante tra l’ostentazione e l’invidia. La prima cerca l’affermazione della propria superioritĆ , la seconda la nega.
(Marco Trevisan)
L’ipocrisia ĆØ il velo che copre la corruzione umana.
(Marco Trevisan)
La superbia nell’uomo si manifesta nella sottomissione degli altri, la superbia nella donna si manifesta nell’essere ammirata dagli altri. Il potere e la vanitĆ sono gli sposi della superbia.
(Marco Trevisan)
L’aviditĆ germoglia facilmente negli uomini superbi, pensando che il denaro li consacri migliori di altri, in realtĆ impoverisce solo il loro cuore.
(Marco Trevisan)
Ci sono persone che chiamano libertĆ la somma dei loro vizi, non comprendendo che sono il risultato delle loro prigioni.
(Marco Trevisan)
L’invidia ama causar del male a chi la mette in secondo piano.
(Marco Trevisan)
La vanitĆ per mantenersi ha sempre le mani bucate.
(Marco Trevisan)
E’ la vanitĆ che porta l’essere umano ad inseguire il successo, conducendolo poi tra le fauci della superbia.
(Marco Trevisan)
L’accidia nell’epoca attuale si manifesta con il voler essere protagonisti con la fatica dello spettatore.
(Marco Trevisan)
Vivo in uno strano periodo storico, dove le sale da slot machines hanno più “pubblico” delle sale del cinema d’essai.
(Marco Trevisan)
Se vuoi saperne di più sul libro clicca su questo link
https://www.libero-arbitrio.it/risorse/libri/illusione-possedere-verita-aforismi-libro/
Il peccato di gola consiste nel voler riempire un cuore vuoto d’amore con cose, denaro e persone.
(Marco Trevisan)
Quando l’ira trasforma l’amore in odio, allora l’uomo ĆØ in ostaggio del suo alter ego.
(Marco Trevisan)
Ci sono tre fattori che governano la vita di un uomo, il vizio, il denaro e l’amore.
Impara a comprendere come e quanto controllano la tua vita e forse sarai felice!
(Marco Trevisan)
La superbia tipica della nostra societĆ , risiede nel pensare di dominare le persone per il fatto che gli si paghi lo stipendio.
(Marco Trevisan)
C’ĆØ chi ĆØ legato al denaro per sopravvivenza e chi per vizio di accumulo.
(Marco Trevisan)
Nobili e rari sono gli uomini che si emozionano davanti alle virtù, molti invece sono gli ominidi che si eccitano davanti al denaro, al sesso e al potere.
(Marco Trevisan)
La gran parte delle azioni dell’uomo addormentato sono prodotte dall’istinto di sopravvivenza, che degenerate nella societĆ consumistica prendono il nome di vantaggio personale.
(Marco Trevisan)
I mali di ogni economia sono l’aviditĆ e l’assistenzialismo, perchĆ© o per vizio di accumulo o per accidia, bloccano l’evoluzione delle collettivitĆ , aumentandone la sofferenza.
(Marco Trevisan)
L’arroganza ĆØ la miopia dell’ignoranza.
(Marco Trevisan)
Vi ĆØ un qualcosa che va oltre la bestialitĆ in coloro che provano piacere per la sofferenza altrui.
(Marco Trevisan)
Tanto il vizio appaga l’uomo con il piacere quanto lo controlla.
(Marco Trevisan)
Ci sono persone che non sanno mai cosa vogliono, perchƩ sono governati dalla forza del caos, sono agenti del caos.
(Marco Trevisan)
Il cinismo scopa per passione e lavora per soldi.
(Marco Trevisan)
Dalle dipendenze e dai vizi si può guarire, ciò che permane in vita ĆØ l’aver imparato a mentire per nasconderli.
(Marco Trevisan)
La superbia si alimenta delle incapacitĆ altrui, l’amore invece osserva lo sbaglio che esse producono e sorride.
(Marco Trevisan)
Tutti tendono a nascondere il proprio lato oscuro, quando in certe situazioni è la parte più rivelata.
(Marco Trevisan)
Se vuoi saperne di più sull’app clicca su questo link
https://www.libero-arbitrio.it/risorse/laforista-app-frasi-immagini-condivisione/
Gli occhi dell’invidia riflettono sempre le capacitĆ e le virtù altrui, ma a volte solo le fortune.
(Marco Trevisan)
Solo la superbia riesce a disprezzare anche chi l’ammira.
(Marco Trevisan)
L’ipocrisia⬠è direttamente proporzionale alla āŖāmeschinitĆ ā¬, dote e virtù dell’ignoranza.
(Marco Trevisan)
Nella āŖcorruzione⬠il ādenaro⬠prende le sembianze di una piscina di fango, nella quale l’uomo tuffa la sua āŖādignitĆ ā¬.
(Marco Trevisan)
La parte più ilare della malfidenza ĆØ la meschinitĆ
(Marco Trevisan)
La rabbia nasce dalla frustrazione dell’incapacitĆ di proteggersi.
(Marco Trevisan)
Il giudizio distrugge ogni forma di espressione individuale e ogni tipo di diversitĆ . L’umanitĆ ĆØ divisa in classi, in razze e in caste proprio a causa del giudizio.
(Marco Trevisan)
Il primo giudice a giudicarti sei tu, non sono gli altri, essi sono solo il riflesso del tuo giudicare.
(Marco Trevisan)
Le capacità e le virtù umane esercitate dagli uomini onesti danno fastidio ai furbi, perché rivelano tutta la loro inettitudine.
(Marco Trevisan)
Ogni azione generata esclusivamente dal bisogno è priva di virtù.
(Marco Trevisan)
Il piacere carnale e il sacrificio in rapporto al sentimento stanno in antitesi, poichƩ il primo lo allontana mentre il secondo lo invoca.
(Marco Trevisan)
La tua invidia ĆØ la celebrazione delle mie capacitĆ .
(Marco Trevisan)
Le azioni dell’uomo quando espressione dell’ego attraggono forze contrapposte al suo volere.
(Marco Trevisan)
Più un uomo ha bisogno degli altri per sopravvivere più il suo animo ĆØ facilmente corruttibile, l’inettitudine accoltella sempre la dignitĆ pur di sopravvivere.
(Marco Trevisan)
La crudeltà è il lato oscuro dei buoni, ai furbi non può essere concessa in quanto hanno timore della sofferenza.
(Marco Trevisan)
La prostituzione volontaria non nasce dall’incontrollato desiderio sessuale, poichĆ© sarebbe violenza. La prostituzione nasce dalla non voglia di fare fatica per guadagnarsi da vivere, generando l’offerta economica, di una domanda fuori controllo.
(Marco Trevisan)
L’avaro ĆØ un altruista nascosto, infatti accumula denaro e beni fino al suo ultimo giorno sulla terra, senza rendersi conto che ne godranno gli altri dopo la sua morte.
(Marco Trevisan)
E’ dovere dell’onesto ricordare all’opportunista con fermezza tuonante, che la sua sopravvivenza ĆØ garantita dagli altri e non dalle sue capacitĆ e che la natura non gli avrebbe fatto sconti a differenza dell’umanitĆ che pensa di fare fessa.
(Marco Trevisan)
Giustificarsi continuamente con sĆ© stessi ĆØ il primo passo verso l’ipocrisia.
(Marco Trevisan)
L’opportunista vede solo i propri obiettivi, mai la sua inettitudine che ĆØ causa del suo opportunismo.
(Marco Trevisan)
La vendetta ĆØ il calice amaro di un torto subito.
(Marco Trevisan)
E’ il narcisismo a soffiare sulla vela dell’onnipotenza del superbo.
(Marco Trevisan)
Vi sono tre fattori che consumano l’uomo: il tempo, il vizio e l’attesa.
(Marco Trevisan)
Il rancore ĆØ il legame che unisce l’uomo ad un’esperienza della quale invano vuole liberarsi, poichĆ© non riesce ad accettarla come parte di sĆ©.
(Marco Trevisan)
Quando una persona gioca a gestirti, vuole esercitare un potere e non una condivisione, ed ĆØ bene capirlo fin da subito.
(Marco Trevisan)
Il tradire nasce dal desiderio del nuovo con il bisogno di mantenere la sicurezza del vecchio.
(Marco Trevisan)
La fiducia non ĆØ un rapporto occasionale non protetto, la fiducia ĆØ un legame protetto dal rispetto che ĆØ sorretto da valori affini.
(Marco Trevisan)
La viltĆ ĆØ l’occultamento della furbizia.
(Marco Trevisan)
La ricchezza si tinge di vanitĆ ogni volta che esercita un potere.
(Marco Trevisan)
Ogni tentativo condotto con il fine di legare una o più persone a sé è una pratica di magia nera.
(Marco Trevisan)
La necessitĆ nasce dalla volontĆ di sviluppare evoluzione e virtù, mentre il bisogno ha il fine di sostenere l’ego.
(Marco Trevisan)
La gelosia ĆØ uno squilibrio emotivo che si genera nei primi anni di vita, a causa della competizione tra padre e figlio per le attenzioni della madre.
(Marco Trevisan)
Sofferenza e rabbia sono un sodalizio vizioso dal quale nascono senso di colpa e vendetta, ma nel momento in cui si accetta la sofferenza, scompare la rabbia e si può intravedere il proprio destino.
(Marco Trevisan)
L’ego per sopravvivere deve continuamente creare un nemico contro il quale combattere.
(Marco Trevisan)
E’ la rabbia a far esplodere il cuore, trasformando l’amore in odio.
(Marco Trevisan)
Solo agli innocenti ĆØ concesso di guardare il bello del mondo epurato dal male.
(Marco Trevisan)
L’omertĆ ĆØ la voce della paura.
(Marco Trevisan)
La corruzione è il lato oscuro della carità , poiché essa dona esclusivamente per sé stessa.
(Marco Trevisan)
I grandi seduttori sono persone pazienti che sanno ascoltare, poichƩ aspettano sempre che la loro preda riveli le sue debolezze.
(Marco Trevisan)
Il narcisista quando litiga non lo fa perchĆ© l’interlocutore ha un’idea diversa dalla sua, ma per il fatto che contestandolo vuole porsi al suo livello, distruggendo il suo piedistallo.
(Marco Trevisan)
La liberalizzazione delle perversioni produce solo più fame per le stesse, causando nella società forti frustrazioni.
(Marco Trevisan)
L’espressione più elevata dell’arroganza risiede in coloro che vogliono cambiare gli altri.
(Marco Trevisan)
L’invidia si nutre dell’ignorante speranza di essere invidiata.
(Marco Trevisan)
L’arte perversa della manipolazione consiste nell’iniettare nella mente dell’uomo pensieri oscuri, per questo il caos ĆØ il figlio delle paure degli uomini.
(Marco Trevisan)
Tutto ha un prezzo in questo mondo tranne la dignitĆ … per chi ce l’ha.
(Marco Trevisan)
Le ragioni sono come i vizi, sono difficili da abbandonare, per questo un uomo raramente trova pace.
(Marco Trevisan)
Ci sono uomini che ancora in etĆ matura fondano il proprio dialogo sullo schernirsi a vicenda, mettendo in risalto la loro totale bassa autostima, nascosta dall’arroganza.
(Marco Trevisan)
Le persone che hanno paura di soffrire, limitano le loro azioni a tal punto, che nel tempo vengono ricoperte e spente dall’accidia.
(Marco Trevisan)
Ci sono persone che tendono a nutrirsi della considerazione altrui solo per paura del rifiuto.
(Marco Trevisan)
Anche l’ambizione quando ĆØ agli albori si aggrappa alla speranza per superare insidie e difficoltĆ , ma quando diventa successo si dimentica di essersi aggrappata a qualcosa di surreale.
(Marco Trevisan)
Ambire ad essere mantenuti ĆØ come ambire a diventare degli inetti.
(Marco Trevisan)
Il manipolatore fonda la sua sopravvivenza sul legame di dipendenza che ha generato nella sue vittime.
(Marco Trevisan)
La vendetta ĆØ l’atto ingiusto di chi chiede giustizia.
(Marco Trevisan)
Quando il tuo avversario diventa il tuo nemico, significa che ti ha sconfitto.
(Marco Trevisan)
All’infedeltĆ non ĆØ concesso il dono della veritĆ , per questo essa vive in un’evasione priva di libertĆ .
(Marco Trevisan)
La fretta ĆØ la prerogativa dei disorganizzati.
(Marco Trevisan)
La guerra ĆØ l’ultimo stadio dell’ego, il quale dopo aver estromesso l’ultimo barlume di coscienza, per sua natura può solo autodistruggersi.
(Marco Trevisan)
Vile ĆØ colui che della morale ne fa un inganno.
(Marco Trevisan)
E’ facile manipolare chi pensa con la pancia, ma diviene impossibile manipolare chi fa della logica l’etica del proprio pensiero.
(Marco Trevisan)
L’umiltĆ paga sempre più dell’arroganza, poichĆ© l’umiltĆ per sua natura acquisisce sempre nuova linfa dal confronto con il mondo, evolvendosi, mentre l’arroganza diviene prima vetusta e poi obsoleta nella sua egocentrica visione del mondo.
(Marco Trevisan)
L’unico modo che conosce la furbizia per sentirsi riconosciuta dalla societĆ , ĆØ affermare che ĆØ di proprio talento ciò che ha rubato all’intelligenza.
(Marco Trevisan)
L’invidia acceca i cuori degli incapaci.
(Marco Trevisan)
Solo l’invidia riesce a dare dell’incapace a chi l’aiuta.
(Marco Trevisan)
Le persone barano per diventare ciò che la natura gli ha negato di essere.
(Marco Trevisan)
La beneficienza è un atto intimo ed è nobile nel silenzio, mentre diviene stupida quando la si palesa, poiché in preda alla vanagloria.
(Marco Trevisan)
Il confine tra senso di giustizia e vendetta ĆØ sempre molto sottile.
(Marco Trevisan)
La disonestà cerca sempre di depositare il germe della violenza nelle sue vittime, soprattutto negli uomini più civili.
(Marco Trevisan)
Il giudizio elimina ogni tipo di conoscenza ed ĆØ tipico degli esseri senzienti, mentre la conoscenza ĆØ prodotta dagli esseri intelligenti.
(Marco Trevisan)
La spietatezza non si nutre della cattiveria come la vendetta, ma del menefreghismo più totale, per questo è disarmante.
(Marco Trevisan)
L’invidia e la superbia sono facce opposte della stessa medaglia, infatti l’invidia desidera che anche gli altri siano perdenti, mentre la superbia non accetta di poter perdere contro altri.
(Marco Trevisan)
Un essere umano prima di accusare moralmente un altro essere umano, deve osservare attentamente la propria miseria umana a livello del pensare, del sentire e dell’agire, e comprenderĆ che le proprie accuse sono infondate.
(Marco Trevisan)
La superbia quando perde, degenera nella violenza dell’offesa contro il proprio avversario.
(Marco Trevisan)
Il lamentarsi è una pratica codarda e dannosa, poiché si fonda nel non avere il coraggio di dire quello che si pensa al diretto interessato, inquinando con emozioni e parole negative un terzo interlocutore estraneo al fatto.
(Marco Trevisan)
L’instabilitĆ nasce da una profonditĆ mancante, infatti si nutre del piacere del nuovo, per questo gli individui instabili arrecano danno a sĆ© stessi e agli altri, poichĆ© non sanno quello che fanno.
(Marco Trevisan)
Lo spettegolare come il lamentarsi hanno la mera utilitĆ di ossigenare il cavo orale.
(Marco Trevisan)
Le persone terrorizzate dalla paura di non essere accettate, quando vogliono fare del male al prossimo prima lo invogliano e poi lo respingono, pensando che anch’esso soffra dei medesimi problemi infantili.
(Marco Trevisan)
Subire un dispetto ĆØ gratificante, perchĆ© ĆØ una dichiarazione d’inferioritĆ occulta ma palese da parte dell’avversario, poichĆ© ĆØ consapevole di non poterti affrontare in campo aperto.
(Marco Trevisan)
Le persone prive di valori credono in ciò che fanno fino a quando gli conviene.
(Marco Trevisan)
L’ossessione ĆØ la più alta forma di schiavitù mentale che l’uomo sperimenta in vita, infatti contamina il sentire con l’odio e l’agire con la distruzione dell’oggetto ossessionante.
(Marco Trevisan)
I difetti sono quelle marcate caratteristiche della propria individualitĆ che gli altri non sopportano.
(Marco Trevisan)
Le persone che giudicano sono le prime a soffrire del giudizio altrui ed ĆØ la paura di tale dolore a condurli alla schiavitù silente dell’omologazione totale, rinunciando inconsapevolmente alla libertĆ .
(Marco Trevisan)