Gli aforismi sulla società, sono riflessioni e pensieri che descrivono il rapporto tra l’uomo e la società che lo circonda della quale ne fa parte.
Questo rapporto è inscindibile in quanto l’uomo è un individuo sociale.
L’individualità dell’uomo infatti tende a mettere dei confini tra esso e il mondo esterno, ma al contempo ha bisogno di esprimersi e di relazionarsi con tutto ciò che sta al di fuori di sé; da questo bisogno nasce la società, ovvero un serie di regole, percezioni, usi, modi e costumi che un insieme di individui creano per relazionarsi.
Gli aforismi sulla società analizzano principalmente questo rapporto, il quale si modifica a vicenda, l’uomo attraverso i suoi cambiamenti modifica la società, il quale a sua volta è contagiato dalle regole della società stessa.
Gli aforismi di questa sezione analizzato anche il rapporto uomo/donna, il quale modifica e a sua volta viene modificato dalla società che lo circonda.
Uomo e donna un confronto tra due universi agli antipodi ma complementari, i quali si cercano per completarsi e poi si combattono per le loro diversità, ma proprio da questo bisogno di completamento e da questa guerra di diversità ne esce l’evoluzione di entrambi.
Le riflessioni sulla società colgono quelle sfumature costanti che delineano la vita collettiva e sociale dell’uomo.
Tutte le società della terra sono lo specchio dell’evoluzione degli uomini che le compongono.
ll termine evoluzione in questo caso non va assolutamente associato alla tecnologia utilizzata da un società, ma va associato al grado di collaborazione che gli uomini che la compongono hanno raggiunto.
La società e l’uomo rappresentano il rapporto tra l’individualismo e la collaborazione, ecco dunque che gli aforismi sulla società con semplicità e saggezza vogliono portare il lettore a riflettere su questi temi.
Buona lettura
Aforismi e frasi sulla società
Vivere calcando i passi tracciati dal sistema e dalla società significa essere spettatori della propria vita e non i registi.
(Marco Trevisan)
Il capo ufficio è la modernizzazione del kapò.
(Marco Trevisan)
Ogni volta che i governi centrali limitano la libertà dei cittadini, i più valorosi insorgono a chiedere l’indipendenza, poiché hanno compreso che chi li governa è una zecca.
(Marco Trevisan)
La schiavitù diviene occulta allo schiavo nel momento in cui viene legalizzata.
(Marco Trevisan)
Troppi uomini acconsentono a tutte le affermazioni di persone ricche solo perché ricche, come se la ricchezza fosse una virtù inscindibile dalla coscienza. I soldi non tolgono l’ignoranza ne amplificano la coscienza.
(Marco Trevisan)
L’uomo pubblico condanna la sua vita privata per scelta o necessità, quando non colpito dalla vanità. L’uomo privato condanna la sua vita alla misera vetrina dei social, solo per vanità.
(Marco Trevisan)
La crisi rende le persone instabili e violente, l’opulenza le rende stupide e arroganti questo accade quando l’umanità continua a stuprare l’intelligenza.
(Marco Trevisan)
L’uomo diviene pericolosamente libero per il potere, quando non teme più di perdere gli abbagli che lo legano ad esso.
(Marco Trevisan)
Quando un popolo raggiunge un elevato livello di civiltà, per non involvere deve lottare contro il suo più grande nemico, la corruzione.
(Marco Trevisan)
Il materialismo di quest’epoca ha portato l’uomo medio ad avere più fiducia nelle macchine che in sé stesso.
(Marco Trevisan)
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La burocrazia è lo scoraggiamento subdolo e silente che lo stato applica al cittadino col fine di negargli dei diritti, ma senza apparire colpevole di tale negazione.
(Marco Trevisan)
La spettacolarizzazione della propria vita sui social è una chiara manifestazione di come un individuo cerchi conferme sul proprio operato e considerazione dal mondo esterno, invece di spendere tempo ed energia per comprendere gli avvenimenti dei quali è realmente il protagonista.
(Marco Trevisan)
Ogni disservizio pubblico italiano è tale perché al servizio del malaffare.
(Marco Trevisan)
Le caste sociali si formano in primis per contagio da condizionamento, in quanto i genitori lo trasmettono inconsapevolmente ai figli, i quali osserveranno il mondo dal loro medesimo oblò.
(Marco Trevisan)
La ciclicità della storia esiste a causa dell’inconsapevolezza e dell’ignoranza delle masse, infatti l’essere umano che le compone quando è governato da un dittatore invoca la democrazia perché non si sente libero, quando ha la democrazia invoca la dittatura perché la democrazia è troppo chiassosa, questo perché la gran parte delle masse oltre a non sapere chi e cosa sono, non sanno mai cosa vogliono se non quello che non hanno.
(Marco Trevisan)
Il prostituirsi per ottenere il posto pubblico è dannoso solo alla collettività, mai a chi si concede e a chi ne gode, per questo è diventato la prassi d’assunzione preferita dal potere, perché paga il popolo per assumere un incapace, in grado solo di far godere un uomo di potere ignorante.
(Marco Trevisan)
L’integrazione si manifesta con il rispetto della diversità mai con l’omologazione.
(Marco Trevisan)
Vivo in un periodo storico dove lo smartphone ha battuto le droghe sulla dipendenza.
(Marco Trevisan)
Molte persone non lottano in cui credono per paura di perdere qualcosa, non rendendosi conto di aver già perso la libertà di decidere.
(Marco Trevisan)
Il fatto che molte persone, tendano ad approcciarsi con maggiore disponibilità ad individui di ceto sociale più elevato del loro, è decretato dall’istinto di sopravvivenza o dal vantaggio personale, quasi mai da una reale ammirazione per essi.
(Marco Trevisan)
La dignità prende decisioni guardando sempre l’altro in faccia, solo la codardia e la meschinità prendono decisioni tramite WhatsApp.
(Marco Trevisan)
Vivo in un periodo storico e sociale, dove la ragione e il positivismo sono le uniche verità riconosciute, espropriando l’uomo della sua massima espressione: l’immaginazione e il sogno.
(Marco Trevisan)
Il rapporto che ha lo stato italiano con il suo cittadino è lo stesso che ha il pastore con le pecore da lana, vanno tosate!
(Marco Trevisan)
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Il lavoro rende liberi quando è espressione del proprio sé interiore. Il lavoro rende schiavi quando è espressione dell’avidità e della meccanicità.
(Marco Trevisan)
E’ il sacrificio di molti a permettere l’agiatezza di pochi.
(Marco Trevisan)
Più si abbassa la coscienza e più aumentano le leggi per colmarne il vuoto. Quando c’è coscienza le leggi sono inutili.
(Marco Trevisan)
Il lavoro nobilita l’uomo nel momento in cui diviene libera espressione del suo potere creativo, cospargendo le fatiche sostenute con il piacere del fare.
(Marco Trevisan)
Ci sono individui che godono in modo subdolo quando hanno successo e gli altri vivono di sussistenza. Questa degenerazione si chiama individualismo decadente.
(Marco Trevisan)
Prostituirsi per ottenere un posto pubblico è dannoso solo per la collettività, mai per chi la esercita e chi ne gode, per questo è diventata la prassi d’assunzione preferita dal potere, perché paga il popolo e ne gode il potente.
(Marco Trevisan)
Un popolo viene incoronato sovrano dal potere, solo quando facilmente manipolabile.
(Marco Trevisan)
Le persone che cedono alle mode la propria individualità lo fanno perché non sanno chi sono.
(Marco Trevisan)
Se ti do una caramella mi dai un bacino? Questo è l’inconsapevole inizio, di come gli esseri umani apprendono e una volta adulti inseriscono la logica della domanda e dell’offerta nei rapporti umani.
(Marco Trevisan)
C’è chi lavora per i soldi e chi per passione, ecco perché esistono benestanti morti e poveri vivi.
(Marco Trevisan)
Miopi sono le persone che vedono il valore dell’altro attraverso le cose che possiede.
(Marco Trevisan)
Il burocrate pensa che la vita si muova in un foglio di carta.
(Marco Trevisan)
Il conformismo è l’abito dell’anonimato.
(Marco Trevisan)
Quando la corruzione dilaga in una società il popolo invoca la dittatura per ripulirla, anche se dovrebbe invocare la coscienza per non ricadere sempre nei medesimi errori.
(Marco Trevisan)
La costante degli arricchiti consiste nella conservazione di tutti i limiti umani che avevano in povertà.
(Marco Trevisan)
Ogni evoluzione tecnologica che non contiene la memoria della tradizione è sterile, poiché priva di valori.
(Marco Trevisan)
L’essere umano medio moderno pensa di avere buon gusto quando segue le mode, ma quello non è il suo buon gusto, è il buon gusto di altri pensato per lui.
(Marco Trevisan)
L’individuo che ha bisogno di identificarsi in un gruppo, in un titolo o in un ruolo, non sa chi è.
(Marco Trevisan)
E’ facile bloccare l’evoluzione di un popolo, basta mettere un incapace in ogni posto di comando.
(Marco Trevisan)
E’ strano come l’uomo moderno basi solo la sua evoluzione sul fatto di possedere una clava in carbonio con touch screen, al posto della vecchia in legno.
(Marco Trevisan)
E’ compito della scuola e degli insegnanti far scoprire ed emergere agli alunni valori e virtù dell’essere umano, poiché preparare un individuo con il solo fine di inserirlo nel mondo del lavoro è diabolico.
(Marco Trevisan)
Il controllo silente è il mezzo moderno con il quale il potere limita l’espressione dell’uomo.
(Marco Trevisan)
Dire grazie nella società di oggi sembra quasi un segno di debolezza, poiché la società è inconsapevole del fatto che dire grazie è un’espressione evoluta del sentimento che eleva la civiltà, invece non dire grazie è segno di turpe ignoranza incivile.
(Marco Trevisan)
I popoli servono ai pensatori come i pensatori ai popoli, poiché i primi necessitano di una guida, mentre i secondi di una risorsa da migliorare.
(Marco Trevisan)
Quando uno stato usa le leggi per bloccare la crescita del popolo, significa che chi è al potere non vuole avere nuovi competitors.
(Marco Trevisan)
Se le classi sociali fossero stabilite dal livello evolutivo dell’essere umano, molti ricchi e potenti non arriverebbero alla fine del mese.
(Marco Trevisan)
L’umano è un essere sociale e dovrebbe trascorrere la sua vita con i suoi simili… se li trova.
(Marco Trevisan)
Sono le nostre azioni a determinare chi siamo e non il cognome o la posizione sociale.
(Marco Trevisan)
Il declino di una società civile, avviene nel momento in cui la produzione di beni e servizi sovrasta quella dei valori.
(Marco Trevisan)
Una società che vuole evolvere e prosperare non spreca tempo ad invidiarsi, ma lo usa per cooperare.
(Marco Trevisan)
Un sistema rimane in equilibrio, fino a quando qualcuno non vuole di più di quanto il sistema gli riesce a garantire.
(Marco Trevisan)
La percezione della società da parte dell’uomo ordinario è diversa dalla percezione dell’uomo di conoscenza, infatti se l’uomo ordinario vede un maiale in una limousine vede un ricco, mentre se lo vede in un porcile vede un povero, mentre l’uomo di conoscenza vede in entrambi i casi sempre e solo un maiale.
(Marco Trevisan)
Acquistare oggetti è molto più facile di acquisire consapevolezza, per questo la società consumistica si diffonde a macchia d’olio nell’ignoranza.
(Marco Trevisan)
L’ordine di una società inizia dalla famiglia, quando c’è disordine nelle famiglie, c’è caos nella società.
(Marco Trevisan)
Le classi dirigenti per mantenere il potere devono evitare la rivolta, per questo illudono i propri subalterni di volerli liberare dalla sudditanza.
(Marco Trevisan)
Quando uno stato tradisce i propri cittadini è come se un padre tradisse i propri figli.
(Marco Trevisan)
La democrazia non è la dittatura della maggioranza, ma la tutela della libertà della minoranza.
(Marco Trevisan)
E’ normale che in una società dove dilaga l’ignoranza vi siano degli incapaci a governarla.
(Marco Trevisan)
Le guerre civili nascono quando i popoli non hanno più paura delle bugie e dei ricatti dei potenti.
(Marco Trevisan)
Il potere controlla le menti deboli con i media e la volontà delle menti forti con la polizia.
(Marco Trevisan)
L’incapacità quando governa ha solo la capacità di esasperare il popolo.
(Marco Trevisan)
E’ inutile votare un parlamento o un governo quando il portafoglio di uno stato è in mano a persone esterne allo stato.
(Marco Trevisan)
Quando si è in guerra lo spirito critico di un popolo viene distrutto dai media, in modo da allinearlo al pensiero di regime e così giustificare le scelte prese dal potere.
(Marco Trevisan)
La staticità di un sistema è l’obiettivo cardine del potere, poiché solo quando un sistema è inerte il potere si sente al sicuro.
(Marco Trevisan)
La tecnica ha ammalato l’uomo di frenesia, vincolando la sublime espressione del pensiero alla mera pratica dell’ottimizzazione.
(Marco Trevisan)
La tecnica applicata alla biologia ha sdoganato persino nuove forme di governo, le bio-dittature.
(Marco Trevisan)
Quando un popolo non reagisce alle continue umiliazioni inflitte dai propri governanti, esso è destinato a morire.
(Marco Trevisan)
Le crisi non solo cambiano le abitudini per necessità, ma pongono involontariamente le basi per le abitudini future.
(Marco Trevisan)
I subalterni messi in posto di comando si rivelano distruttori, mentre i leader quando subalterni sono sempre costruttori e prima o poi emergono.
(Marco Trevisan)
Le persone che ossessivamente giudicano il mondo, lo fanno perché vedono negli altri i difetti e i limiti che non accettano in sé stessi.
(Marco Trevisan)
Quando la gran parte di un popolo accoglie come proprie le idee diffuse dai media di regime, esso può definirsi retrogrado.
(Marco Trevisan)
Il non pensante ha trovato la sua rivalsa nei social e ne ha dunque promosso la diffusione, questo perché esso può esprimere liberamente il suo non pensiero senza la deterrenza del contraddittorio reale.
(Marco Trevisan)
L’ipocrisia della democrazia liberale odierna consiste nel fondarsi in una libertà a senso unico.
(Marco Trevisan)
Il non pensante sta sempre con la maggioranza perché ha l’illusione di sentirsi nel giusto.
(Marco Trevisan)
Una civiltà nichilista non può esportare libertà e democrazia, ma la mera disintegrazione dei valori tradizionali in cambio di un finto benessere.
(Marco Trevisan)
Nelle democrazie liberali odierne, si è liberi di pensare e di dire ciò che la propaganda di potere impone.
(Marco Trevisan)
Quando i “migliori” di un società sono considerati tali non per meriti ma perché barano, quella società è destinata a morire.
(Marco Trevisan)
La guerra acceca la verità, uccide l’amore e rende arbitraria la giustizia.
(Marco Trevisan)
Il termine moderno in ambito sociale non va mai confuso con il termine evoluto, poiché il primo corrisponde ad una nuova accettazione sociale, a volte anche di tipo degenerativo, mentre il secondo fa fede ad un nuovo modo di vivere secondo principi morali universali.
(Marco Trevisan)
Una guerra ha fine solo quando entrambe le parti desiderano la pace, accettando le proprie differenze.
(Marco Trevisan)
Per chi conduce una vita agiata in una società opulenta il lamentarsi è un privilegio, poiché deve pur creare qualcosa contro cui fare resistenza.
(Marco Trevisan)
Le guerre nascono per finte ragioni dei popoli, che celano il vero interesse dei potenti.
(Marco Trevisan)
Una società è al collasso quando promulga leggi che non difendono più il più debole, ma il più stupido.
(Marco Trevisan)
Le regole provengono dall’io mentre la libertà dall’anima, ecco perché la burocrazia e l’anarchia sono dannose per l’essere umano, in quanto la prima schiavizza l’anima e la seconda distrugge l’io.
(Marco Trevisan)
Il controllo non si manifesta solo togliendo libertà e privacy ma soprattutto mentendo, poiché per imprigionare qualcuno bisogna prima fargli credere vero ciò che non lo è.
(Marco Trevisan)
La sana organizzazione pone i limiti al caos, lasciando libera l’espressione civile.
(Marco Trevisan)
Il potere si manifesta quando l’azione di un individuo neutralizza il libero arbitrio di un altro, cancellando così ogni sua possibile scelta.
(Marco Trevisan)
Le forme di controllo sono strumenti usati da chi esercita un potere su chi non ne ha, con lo scopo di mantenere tale privilegio.
(Marco Trevisan)
Non so se essere considerati belli secondo gli stereotipi sociali sia una benedizione, perché questi “fantomatici belli” si occupano di cose superflue, vacue e stupide.
(Marco Trevisan)
L’uomo ingranaggio è il moderno ortodosso osservante delle regole, il quale non sa mai prendersi nessuna responsabilità, ma invoca sempre nuove regole capestro contro la libertà per difendere la propria paura di fallire.
(Marco Trevisan)
Una società che pensa che il lavoro sia dare ordini al telefono o via mail è schiava dell’accidia, la quale per sua natura consuma qualsiasi cosa con l’inerzia.
(Marco Trevisan)
Molti vogliono comandare, ma rari sanno essere una guida.
(Marco Trevisan)
La società a bomboniera vive spensierata circondandosi di cose effimere, sopravvivendo alla realtà nel comfort della sua gabbia d’oro.
(Marco Trevisan)
L’ideologia è la massima forma di corruzione del pensiero, poiché non legge la realtà ma la deforma.
(Marco Trevisan)
Anche l’infedeltà rivela l’esistenza delle classi sociali, infatti l’amante è per i ricchi mentre la prostituta per i poveri, poiché mantenere l’amante costa più della moglie.
(Marco Trevisan)
Ogni cultura crea delle credenze che con il tempo diventano dogmi sociali e tali dogmi vengono usati dalla società come censura del pensiero libero.
(Marco Trevisan)
Quando un popolo ragiona per troppo tempo con la pancia è destinato a dissolversi, poiché gli individui che lo compongono agiscono in funzione del loro mero egoismo.
(Marco Trevisan)
E’ difficile creare cittadini coscienti in una società che cerca solo colpevoli.
(Marco Trevisan)
Nella società dell’iper consumismo dove tutto è merce vengono esaltati l’egoismo e l’ignoranza poiché essi sono i veri generatori di ricchezza, oscurando l’empatia e l’intelligenza in quanto creatori di consapevolezza.
(Marco Trevisan)
L’analfabetismo da social consiste nel dare potere di commento all’ignoranza, la quale pone giudizi o affermazioni grottesche su temi mai affrontati, ma basandosi su una puerile esperienza personale priva di consapevolezza.
(Marco Trevisan)
L’epoca del giudizio sommario rappresenta il tipo di cultura in linea con la frenesia sociale, la quale ha allenato le persone a non capire nulla delle loro esperienze ma a farne sempre di nuove, incrementando così il mercato a discapito della consapevolezza.
(Marco Trevisan)
Una società si autocontrolla per mezzo di tre leve interiori e sono il giudizio, il bisogno di considerazione altrui e la giustificazione delle proprie azioni.
(Marco Trevisan)
La cultura è l’insieme dei valori e dei concetti che vengono accettati dalla società di un popolo, ma l’intelligenza è ciò che unisce la cultura al vivere pratico e quando non trova riscontro la definisce cultura dell’ignoranza.
(Marco Trevisan)
Il voler essere qualcuno o il voler mostrarsi qualcuno sembrano atti affini, in realtà il primo investe nella propria libertà, mentre il secondo nella prigione che la società gli crea.
(Marco Trevisan)
La società della recensione negativa nasconde tutta la frustrazione e l’ipocrisia di chi non si sa confrontare, poiché invece di manifestare le proprie ragioni di persona all’interlocutore, lo diffama gratuitamente in anonimato su di un server a chilometri di distanza.
(Marco Trevisan)
La società degli obblighi difende solo gli automi, per questo è sempre a ribasso nei confronti della libertà, poiché non promuove la cultura della virtù e quindi dell’indipendenza, ma solo la legge degli obblighi, affinché anche i virtuosi vivano come automi.
(Marco Trevisan)
Anche l’infedeltà rivela l’esistenza delle classi sociali, infatti l’amante è per i ricchi mentre la prostituta per i poveri, poiché mantenere l’amante costa più della moglie.
(Marco Trevisan)
Quando un popolo ragiona per troppo tempo con la pancia è destinato a dissolversi, poiché gli individui che lo compongono agiscono in funzione del loro mero egoismo.
(Marco Trevisan)
Una società basata sul discutere del fare altrui senza saperlo fare crea solo spettacolo e per questo è destinata ad estinguersi.
(Marco Trevisan)
La società della finzione è una società che vuole trasformare i propri cittadini in spettatori e consumatori, affermando che tutto ciò che consumano e vedono come intrattenimento coincida con la verità.
(Marco Trevisan)
I media moderni sono una grande industria di programmazione neuro linguistica, poiché non si concentrano sulla precisione della narrazione del fatto, ma solo sul darne un proprio giudizio.
(Marco Trevisan)
L’uomo ideologizzato non ha la capacità di produrre un pensiero autonomo, ma usa come proprie idee e termini dell’ideologia, che per atto di fede crede vere.
(Marco Trevisan)
La suddivisione della società in classi sociali è un’invenzione dell’ego umano, poiché essa si basa solo sul comfort dell’esistenza, infatti che se su tombe milionarie persino ricchi e potenti muoiono come cani.
(Marco Trevisan)
Il tipo di cultura che si propina oggi per mezzo dei mass media ha uno scopo ben preciso, quello di rincoglionire chi l’assimila.
(Marco Trevisan)
La tecnologia rende schiavo l’individuo per mezzo della comodità.
(Marco Trevisan)
Le élite da sempre vogliono governare una massa incapace di pensiero critico, un tempo infatti la massa non aveva accesso alle scuole, ora nell’epoca delle società opulente hanno creato dei centri di indottrinamento obbligatori.
(Marco Trevisan)
Solo un individuo che non è mai stato libero non sa distinguere un totalitarismo da una democrazia.
(Marco Trevisan)
E’ facile distinguere una società libera da una totalitaria, infatti la prima ai vertici ha gli uomini più capaci, mentre la seconda pone ai vertici leccaculo e incapaci.
(Marco Trevisan)
In ogni periodo storico i popoli producono individualità evolute che li possono guidare nel loro progredire, ma quando per guida scelgono le élite, essi producono il loro stesso annientamento.
(Marco Trevisan)
Nelle società dove la schiavitù fisica è stata bandita, l’unico modo per schiavizzare l’uomo consiste nel manipolarne il pensiero.
(Marco Trevisan)
Tutte le classi dirigenti per arrivare al potere promettono di fare gli interessi del popolo, ma quando sono al potere proteggeranno solo il potere acquisito.
(Marco Trevisan)