Anche l’incapace può ridere in faccia alla boria dei figli di papà.
(Marco Trevisan)
Il leccaculo è l’unico a darsi dell’inetto tutti i giorni senza accorgersene.
(Marco Trevisan)
La gran parte dei quotidiani non hanno contenuti perché scritti da leccaculo con tessera di partito, il leccaculo e il giornalista sono mestieri differenti, il primo ha la dignità di un verme, il secondo il coraggio di un leone.
(Marco Trevisan)
I figli di papà si riconoscono subito, poiché lavorano nella ditta di papà, usano la macchina di papà e abitano nella casa comprata da papà, senza papà la loro esistenza si sintetizza nell’anonimato che si rifugia nel nulla.
(Marco Trevisan)
Ambire ad essere mantenuti è come ambire a diventare degli inetti.
(Marco Trevisan)
L’uomo capace quando virtuoso dona al prossimo suo, a differenza dell’incapace che per farcela deve sempre sfruttare qualcuno.
(Marco Trevisan)
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E’ tipico degli inconcludenti dare sempre la colpa agli altri per i propri fallimenti.
(Marco Trevisan)
Avere troppe distrazioni è la causa di essere inconcludenti.
(Marco Trevisan)
Gli esseri umani capaci non hanno mai bisogno di protezione, poiché solo gli incapaci sacrificano sé stessi con volontaria sottomissione pur di essere protetti.
(Marco Trevisan)
Gli uomini capaci sono le vittime preferite dei potenti inetti.
(Marco Trevisan)
L’ostentazione dell’ozio è una pratica tipica dell’inettitudine.
(Marco Trevisan)
Solo l’incapace fa passare per propria l’opera altrui per farsi bello.
(Marco Trevisan)
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In tempo di crisi crescono i leccaculo e aumentano i codardi per questo i diritti vengono cancellati, rimangono a combattere solo rari uomini virtuosi, i paladini della civiltà.
(Marco Trevisan)
Le persone frivole amano trasformare la propria vita in una soap opera, per questo rimangono inconcludenti.
(Marco Trevisan)
Il vantarsi di ricevere regali perché si è belli va sempre taciuto, poiché si rivela la propria incapacità di conquistarseli.
(Marco Trevisan)
Il provare piacere quando al prossimo va male è il tipico sentimento dei perdenti, poiché solo un perdente si sente appagato da una condizione al ribasso.
(Marco Trevisan)
Solo l’uomo capace può diventare onesto, poiché l’incapace è disonesto per sopravvivenza.
(Marco Trevisan)
I capaci danno fastidio solo all’invidia degli inetti.
(Marco Trevisan)
Solo la stupidità sostituisce i capaci con gli incapaci per la mera obbedienza, anche se costretta dal fatto che i capaci non obbediscono agli stupidi.
(Marco Trevisan)
La prostituzione ha molte forme, la più silente è quella ideologica, poiché solo l’incapace rinuncerebbe al proprio pensiero in cambio della sussistenza o in rari casi di una gabbia d’oro.
(Marco Trevisan)
Tutti gli essere umani hanno una certezza ovvero la morte, ma l’incapace ne ha due, la morte e il fallimento.
(Marco Trevisan)
L’inettitudine ha molte facce, ma quando ha un encomio accademico è grottesca.
(Marco Trevisan)
L’essere famoso non determina le capacità di un uomo, in quanto se un uomo è famoso tra gli ignoranti probabilmente ne è un degno rappresentante, mentre un uomo capace aspira alla conoscenza e non al fardello della fama.
(Marco Trevisan)
La fama è un fardello per l’intelligenza e un obiettivo per l’ignoranza, in quanto la prima sa che la fama non determina le proprie capacità ma la espone a chi non può comprenderla, mentre la seconda presume di essere diventata capace in quanto qualcuno la considera.
(Marco Trevisan)
La saccenteria insegna a tutti cosa fare, ma davanti alla pratica pecca sempre di inettitudine.
(Marco Trevisan)
Quando un uomo è troppo distratto vi è in realtà dell’incompetenza latente in lui.
(Marco Trevisan)
L’incompetenza è il tumore dell’efficienza.
(Marco Trevisan)