Solo l’imprenditoria evoluta e visionaria oltre a produrre beni e servizi, può produrre benessere e valori.
(Marco Trevisan)
La storia ricorda gli imprenditori quanto la neve al sole.
(Marco Trevisan)
Ci sono uomini che ereditano imprese e ricchezze dai padri e uomini in grado di crearsele, i primi sono detti uomini fortunati, i secondi uomini capaci.
(Marco Trevisan)
Viviamo in un tempo dove l’aria fritta e l’immagine valgono più del saper fare, infatti al giorno d’oggi è prassi mettere accanto ad ogni mansione di lavoro la parola “Manager”, d’altronde il sistema ci vuole tutti dei piccoli Marchionne! Ho chiesto a mia madre se lei è una “Home Manager”, mi ha risposto saggiamente “Curati!”
(Marco Trevisan)
Una cospicua parte dell’imprenditoria italiana gestita dalla seconda generazione in poi, confonde spesso l’arroganza con la genialità.
(Marco Trevisan)
La tenacia è un ingrediente fondamentale per ogni successo.
(Marci Trevisan)
Quando l’imprenditoria nasce solo per fare soldi e pensa solo ai soldi, è come se una forma d’ignoranza nascesse per pensare a sé stessa.
(Marco Trevisan)
Alcuni imprenditori si vantano delle loro imprese e del loro successo come espressione della propria genialità, ommettendo il fatto che queste imprese sono nate negli anni ’80 e ’90 in Italia, un periodo storico dove avrebbe fatto i soldi anche Homer Simpson!
(Marco Trevisan)
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Un’attività produttiva nata e finalizzata solo al guadagno, per legge karmica è destinata a fallire.
(Marco Trevisan)
Quando vedo un piccolo-medio borghese a bordo del suo suv mi sembra di guardare un horror splatter mal riuscito degli anni ’80, perché è terrificante vedere come l’uomo per ostentare la propria opulenza compri oggetti orribili e turpi.
(Marco Trevisan)
La differenza tra la nobiltà e la borghesia sta nel percepire e comprendere la bellezza, ecco perché i nobili abitano in luoghi adornati da grandi artisti, mentre i borghesi dormono in case progettate da architetti che per la storia rimarranno sconosciuti.
(Marco Trevisan)
La piccola borghesia è costituita da proletari esaltati dallo stacanovismo o dalla fortuna.
(Marco Trevisan)
La piccola e media borghesia sono formate in larga parte dalla classe operaia arricchitasi nei periodi di boom economico, infatti la loro provenienza sociale è facilmente riscontrabile dal tipo di mentalità e dal grado culturale.
(Marco Trevisan)
Raramente un imprenditore viene ricordato dopo la morte, poiché a causa dei suoi deficit evolutivi difficilmente è in grado di contribuire all’evoluzione umana, infatti esso per suo limite contribuisce principalmente alla sussistenza dell’umana natura moderna, elargendo lavoro in cambio di vantaggio personale.
(Marco Trevisan)
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La parte ignorante dell’imprenditoria considera l’umanità un insieme di clienti, infatti, spende gran parte del proprio tempo per ideare sistemi atti ad estorcere loro denaro in modo gentile e legale.
(Marco Trevisan)
Un uomo di successo privo di cultura è un problema da gestire per la collettività, non una risorsa.
(Marco Trevisan)
La piccola imprenditoria laboriosa e capace, prospera in un luogo ove la costante è l’invidia del proprio vicino di casa.
(Marco Trevisan)
Quando parlo con persone alle quali piacciano i soldi amo guardare sempre dietro le loro spalle, per vedere se nel tragitto fino a me è caduto qualche brandello di dignità che non trovo di fronte.
(Marco Trevisan)
Un capo o un padrone sembrano la stessa cosa, ma sono assai diversi, il primo viene eletto dai suoi per le capacità e le virtù che possiede, il secondo è sopportato da essi solo per una questione di sopravvivenza.
(Marco Trevisan)
Il successo in vita è ingiusto, poiché non investe sempre i migliori come la memoria, ma soprattutto coloro che per moda generano ingenti guadagni.
(Marco Trevisan)
Il merito non è figlio del successo ma della responsabilità, infatti si ha il merito di assumersi quelle responsabilità che altri non possono sopportare.
(Marco Trevisan)
Il fare divide il mondo in due, tra chi sa far funzionare le cose e chi no, per questo le mitizzazioni dei successi e le giustificazioni degli insuccessi, rimangono elucubrazioni inutili al cospetto del tangibile.
(Marco Trevisan)