Il mondo dell’immagine nasce dallo stereotipo propinato dalla moda, per questo è dannatamente scontato e noioso.
(Marco Trevisan)
In tempi moderni il diretto discendente dell’uomo di neanderthal basa la sua vita sull’immagine, i soldi e il sesso.
(Marco Trevisan)
I locali basati sull’immagine hanno scopi benefici, come spengono le menti loro non ci riesce nessuna pratica meditativa.
(Marco Trevisan)
Le mode vivono sorrette dal bisogno di accettazione.
(Marco Trevisan)
L’estetica è l’illusione che le mode vendono come bellezza, poiché la vera bellezza si rivela solo per mezzo della profondità.
(Marco Trevisan)
Il culto del selfie viene praticato da chi è alla ricerca dell’identità di qualcuno che non conosce… Sé stesso.
(Marco Trevisan)
La forma è importante ma è pur sempre l’illusione che delimita il contenuto, considerare solo la forma è come vivere credendo a Wanna Marchi.
(Marco Trevisan)
L’eleganza è la parte seria del divertimento.
(Marco Trevisan)
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Le persone prive di capacità copiano il fare della maggioranza, poiché quando manca il discernimento si può vivere solo di emulazione, con la convinzione di essere nel giusto.
(Marco Trevisan)
Il culto imperante del selfie risiede in coloro che non hanno nulla da dire.
(Marco Trevisan)
Molte persone imitano gli stili di vita proposti da mass media nella speranza di sentirsi importanti, ma scoperta l’illusione fingono di essere felici, pur di non cambiare rotta.
(Marco Trevisan)
Chi vive d’immagine ama gli involucri e sperimenta costantemente un vuoto animico, è come comprare una bottiglia d’acqua quando si ha sete e ammirarne il vetro, la sete non passa.
(Marco Trevisan)
Il falsificare sé stessi inizia con la metamorfosi della propria immagine, la quale distrugge l’originalità della propria individualità, per assomigliare allo stereotipo sintetico venduto dal mercato alla collettività.
(Marco Trevisan)
E’ facile essere profondi nel periodo storico del selfie, poiché l’esercito del selfie ritiene importante e vera solo la scocca di sé, invece di dar voce alla sublime espressione della propria interiorità.
(Marco Trevisan)
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L’uomo privo di identità si rivolge costantemente alle mode e alle autorità, poiché ha bisogno che qualcuno gli dica chi è e cosa è giusto fare.
(Marco Trevisan)
L’estetica è speculativa poiché nasce dal mero desiderio di essere guardati, infatti la vanità può vedere solo l’effimero, in quanto per sua essenza non può essere profonda.
(Marco Trevisan)
Il culto della personalità inneggia nell’essere umano la cura maniacale del benessere del corpo e dell’estetica a discapito del sentimento e dell’intelletto, conducendolo nella strada del bello ma ignorante, quindi finto.
(Marco Trevisan)
Elemosinare la considerazione altrui è un modo per sentirsi speciali, senza guardare in faccia i propri limiti.
(Marco Trevisan)
Ozio, pancia piena, sesso e selfie con tanti like, questi sono gli obiettivi che l’uomo medio moderno vuole raggiungere, investendo anche il 107% del proprio tempo pur di raggiungerli.
(Marco Trevisan)
Le mode creano il bisogno di omologazione volontaria, ovvero il bisogno di sentirsi come gli altri per essere qualcuno.
(Marco Trevisan)
L’imperfezione indossa sempre l’abito dell’unicità, a differenza dello stereotipo che indossa con ovvietà quello dell’omologazione.
(Marco Trevisan)
L’unicità è l’espressione tangibile del potere creativo della libertà, che si erge sopra la limitata scelta offerta dall’emulazione.
(Marco Trevisan)
L’estetica è un invenzione umana che per giustificare la falsità di sé stessa deve modificare la natura al punto tale, da farla diventare innaturale.
(Marco Trevisan)
Le mode sono necessarie alle persone con una scarsa personalità, per dotarsene almeno di una copia.
(Marco Trevisan)