Vuoto interiore come riconoscerlo e riempirlo – La riconquista di sé

Il vuoto interiore nasce a causa di una sofferenza costante e continua, spesso tale sofferenza è generata per la perdita di un oggetto, una persona o un animale che riempie totalmente la vita dell’individuo.
Questo accade perché l’individuo ha veicolato e identificato la parte più nobile di sé, compresa la propria esistenza con qualcosa al di fuori di sé.
Il vuoto interiore è una ferita della psiche profonda a tal punto da intaccare lo spirito dell’uomo, che circondandolo con un loop di sofferenza crea un muro tra lo spirito e la personalità dell’individuo.
È questa separazione interna a creare il vuoto interiore, il quale se non risolto vivrà per tutta la vita nell’individuo.
La creazione di questo vuoto è molto pericolosa, poiché l’io sotto lo scacco della sofferenza e incapace di risolvere il problema per sua natura, potrebbe lasciare spazio e terreno fertile alla generazione di un alter ego che prenderà il suo posto.

Riconoscere il vuoto interiore

All’inizio un grande dolore dell’anima genera un vero e proprio lutto generando la prima separazione, seguita da una sofferenza minore ma continua nel tempo.
Formatosi il vuoto interiore attraverso questa separazione nella quale si installa, per continuare ad esistere energeticamente all’interno l’individuo genererà un io che lo nasconde dietro alla propria sofferenza.
Come?
Proiettando l’individuo all’esterno e per metterlo nella condizione di non fare pace con stesso.
Ecco quindi comparire nella vita dell’uomo, viaggi, arte, sport, serate mondane, corsi spirituali, auto nuove, appartamenti nuovi, creazioni di nuove ditte, nuovi amori che si disintegrano dopo poche settimane, ecc.
Tutte queste nuove attività sono l’abbaglio creato dal nuovo io perché l’individuo non si accorga di come riempire il suo vuoto interiore dall’interno.
Non critico le nuove attività anzi alcune di esse possono essere validi strumenti, ma chi ci è passato sa benissimo che non hanno funzionato o solo in parte.
Il vuoto infatti svanisce in alcuni momenti ma poi riappare.
Infatti mentre l’io mostra all’uomo la soluzione del suo vuoto interiore fuori da stesso nel mondo materiale, il vuoto interiore si mantiene costantemente in vita attraverso la sua giornaliera goccia di tristezza e di sofferenza.

riempire vuoto interioreUn salto dentro sé stessi

Come riempire il dell’anima

Il vuoto interiore si riempie esclusivamente facendo pace con  stessi!
Non vi è altro modo, accettando le sfide della vita e le battaglie perse, mettendo da parte le proprie ragioni per quanto giuste e valide che esse siano, eliminando così il loop della sofferenza.
All’inizio va osservato il problema all’interno lasciando che il tempo maturi le risposte alle domande che il vuoto genera, perché se interrogato dalla coscienza il vuoto interiore risponde.
Esempio di domande generate dall’interrogazione del vuoto interiore:

Che cosa genere il loop di sofferenza e perché?
Che cosa trova la mia personalità di ingiusto che mi è successo in vita?
Quale ingiustizia mi hanno fatto gli altri e quale valore non vedono in me?
E se anche non lo vedono qual è il problema?
Se qualcuno si è preso gioco di me e del mio altruismo, dove sta il problema?
Se mi ha portato via tutto quello che sono probabilmente ero troppo accessibile agli altri e troppo poco accessibile a me stesso?
Per quale motivo non riesco a perdonarmi e di conseguenza a perdonare?
Perchè fa ancora male?

A queste domande ogni risposta della mente sarà vana e la mente non può porre queste domande essendo strumento dell’io, il quale è schiavo della sofferenza del vuoto interiore.
Solo la coscienza attraverso un atto di volontà dello spirito può dissolvere la sofferenza che genera il vuoto interiore, quindi l’osservazione poiché occhio della coscienza può mettere in moto lo spirito dell’uomo che si ricollegherà all’io e quindi alla personalità dell’individuo.
Leggi anche: Spirito e leggerezza – Fare esperienza dello Spirito

Leggi anche: Consapevolezza è conoscere se stessi per migliorarsi

 

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Marco Trevisanhttps://www.libero-arbitrio.it/marco-trevisan/
L'autore di questo sito è Marco Trevisan, aforista e ricercatore della conoscenza interiore dell'uomo. Nato a Este in provincia di Padova nel 1983, sviluppa la sua sensibilità attraverso l'attività di musicista fino al 2012. Dopo aver cessato l'attività di musicista, nel 2013 crea il sito web Libero Arbitrio, dove il suo lato artistico trova espressione componendo aforismi e scrivendo articoli, nei quali imprime i suoi studi, le sue osservazioni sulla vita e sulla parte spirituale dell'uomo.

2 Commenti

  1. Penso che un fenomeno tipico del vuoto interiore sia l’incapacità di accettare gli altri per quello che sono, incasellarli in categorie, collocarsi su di un pulpito e giudicarli, dimenticando che senza perdono non c’è armonia, senza armonia non c’è pace e senza pace non c’è gioia ne tantomeno amore nella nostra vita.
    Quando giudichiamo gli altri in realtà stiamo devastando noi stessi, impediamo a noi stessi di sperimentare la gioia della pace.
    Il fatto è che a volte il nostro ego è così forte che davvero pensiamo di poter essere giudici e maestri, e non comprendiamo che abbiamo questi pensieri solo perché siamo vittime della nostra mente, dei nostri pregiudizi, dei nostri complessi di inferiorità… tutte chiare manifestazioni di un profondissimo vuoto interiore.
    Ho letto vari articoli di questo tuo blog, perché l’argomento mi incuriosisce, trovo nozioni curiose ed interessanti, ma devo dirti che si respira troppo spesso una pesante cappa di sprezzante giudizio che mi disorienta…

    • Ciao Alfonso e grazie della tua testimonianza che sento molto vera.
      Io non sono un maestro di vita e non è mio compito esserlo, di questa cosa ne ho la certezza indissolubile!
      Sono molto più vicino ad un ricercatore con l’atteggiamento di un artista, quindi i miei umori non li so tenere a bada, infatti gli articoli che ritengo
      “più riusciti” sono quelli “più oggettivi”, sul simbolismo, l’RH negativo ecc ecc.
      Sono convinto che quello che scrivo possa essere utile agli altri e per questo lo faccio.
      Ritornando al vuoto interiore e al giudizio, che sono aspetti che possono intersecarsi ma differenti… in questo caso il giudizio genera l’odio con il
      compito di togliere chi hai o avevi messo nel cuore solo per il fatto che ti ha fatto del male o per pregiudizio di ignoranza.
      Di fatto quel legame è indissolubile e l’odio si ripercuote solo su sé stessi.

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