Il termine sincronicità è stato coniato dallo psicanalista Carl Gustav Jung nel 1950, per identificare tutti quei fenomeni legati tra loro in modo istantaneo da influenze psichiche, ma senza correlazione di causa effetto, quindi senza un alterazione materiale dell’uno sull’altro.
Il termine sincronicità deriva dal greco syn che significa con nel senso di assieme e kronos divinità greca che simboleggia lo scorrere del tempo, la parola sincronicità dunque significa assieme nello stesso tempo.
La sincronicità non va confusa con il sincronismo, il quale identifica due azioni avvenute nello stesso tempo, ma senza alcuna correlazione o legame psichico.
Jung parla di sincronicità per identificare tutti quei fenomeni influenzati da una correlazione psichica prima dell’avvenimento degli stessi sul piano materiale, i quali successivamente si manifestano assieme in modo istantaneo su di esso.
Utilizzo quindi il concetto generale di sincronicità nel senso specifico di corrispondenza tra due o più eventi senza una relazione causale, e che hanno lo stesso contenuto significativo o un senso simile; e faccio questo attraverso un’opposizione alla nozione di sincronismo che indica soltanto il semplice fatto della simultaneità di due fenomeni (C. Gustav Jung)
Sincronicità e causa effetto differenze
Le relazione di causa effetto hanno manifestazione nel mondo materiale, nel quale data la grandezza degli elementi, è possibile oggettivamente osservare come la causa di una qualsiasi azione generi un effetto nello spazio e nel tempo.
E’ l’energia consumata dall’azione iniziale a produrre la causa, il cui effetto si manifesta visibile nello spazio e nel tempo del mondo materiale.
Esempio : se do un colpo da una penna nel bordo di un tavolo essa cadrà. La causa è il colpo, il quale è stato messo in moto dall’energia e dal volere dell’individuo, l’effetto misurabile nel mondo materiale dello spazio tempo è la caduta della penna.
Questo è un classico esempio di causa effetto, tale legge viene spesso confusa con la legge del karma, la quale come già scritto in questo articolo “Karma – Che cos’è e il suo significato – La legge di causa effetto” non regolamenta le azioni del piano materiale, ma l’intenzionalità dell’azione, la quale si manifesta nel piano sottile del pensiero, unita al sentimento e al volere dell’individuo.
Le sincronicità identificano invece tutti quegli eventi con relazione nei piani sottili invisibili o dell’infinitamente piccolo, nei quali mente e psiche risiedono.
Questi piani materiali invisibili, hanno leggi fisiche diverse dai piani materiale, infatti lo spazio e il tempo sembrano quasi a svanire o di sicuro hanno meccanismi completamente diversi.
Ecco dunque che gli stati mentali e psichici dell’individuo si connettono e si influenzano in questi piani, le cui azioni poi accadono come coincidenze nel piano materiale o causale.
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Coincidenze
Molto spesso l’uomo definisce coincidenze fenomeni di sincronicità, questo perché lui le osserva solo sul piano materiale, che attraverso gli organi di senso può facilmente sondare.
Il pensare spesso ad una persona e poi incontrarla e il sentirsi raccontare fatti che per qualche strano motivo si erano intuiti, sono tipici fenomeni di coincidenze sincroniche.
La correlazione di determinati eventi sognati e il loro realizzarsi nel breve, medio periodo, sono “coincidenze sincroniche”, poiché l’individuo le percepisce istantanee durante il sogno, quindi nei piani sottili, le quali poi si manifestano nel piano materiale, dopo che l’energia della cause iniziali ne hanno scatenati gli effetti nello spazio e nel tempo.
Le “coincidenze sincroniche” sono sempre correlate da uno stato e da una influenza psichica tra due o più fenomeni, esse non derivano mai dal caso o dal caos.
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Sincronicità e coincidenze – Scena tratta dal film A Dangerous Method di David Cronenberg
Scena tratta dal film “A Dangerous Method”, nella quale Jung dichiara a Freud la volontà di indagare i mondi invisibili della psiche abbandonando la teoria della sessualità, poiché troppo ristretta per sondare tutti gli aspetti della psiche stessa. Freud anche davanti ad un ripetuto fenomeno di sincronicità, oltre a non capirlo, esprime la sua totale contrarietà ad un metodo d’indagine che la scienza non può misurare, poiché sarebbero stati entrambi screditati dal mondo scientifico.
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