La parola karma deriva dal sanscrito karman che significa azione o atto, nella cultura dei Veda viene intesa come “atto religioso” o rito.
Ogni azione e atto dell’uomo prendono forma e manifestazione in base all’intento che esso imprime nell’azione.
Il karma regolamenta questi meccanismi prendendo in esame l’intenzionalità impressa nell’azione.
La legge del Karma quindi, guida e regolamenta l’intenzionalità delle azioni dell’uomo.
Il Karma – La legge che regolamenta l’intenzione
Il karma è una legge universale di compensazione o espansione.
Ogni uomo è un piccolo universo a se, e quando due esseri umani entrano in relazione subentrano meccanismi di collusione e collisione.
Ogni azione compiuta verso l’altro è un modo per entrare nel suo mondo e il seme del suo atto sta nell’intenzionalità.
Questa azione può essere condivisa o respinta dall’altro individuo nell’immediato ma i frutti dell’intenzionalità si possono cogliere anche dopo molto tempo.
Il karma regolamenta e gestisce le azioni in base al cuore che le accompagna, è il cuore l’elemento di misura.
In alcune raffigurazioni simboliche, gli antichi raffiguravano una bilancia con da una parte una piuma e dell’altra un cuore.
Un cuore leggero come una piuma, questa è la rappresentazione simbolica di un uomo che prova amore dentro se stesso.
Attraverso questa legge di espansione o compensazione l’uomo sperimenta l’albero della conoscenza, ovvero la conoscenza del bene e del male.
Senza questa legge l’uomo non potrebbe fare esperienza attraverso le sue azioni e quindi aumentare la propria consapevolezza.
Un uomo in grado di creare la propria realtà a suo piacimento si fa guidare dai principi karmici, attraverso l’intento, la costanza e il desiderio immersi in un cuore puro.
Rappresentazione simbolica di azioni sostenute dal cuore
Differenze tra Karma e legge di causalità
La legge del Karma spesso viene associata alla causalità, ovvero alla causa e all’effetto delle azioni compiute.
Dal mio punto di vista, la legge della causalità è simile alla legge del karma ma è regolamentata da altri fattori.
La legge di causa effetto regolamenta le azione generando reazioni ad esse in base al vissuto, ovvero in base ai programmi mentali ed emotivi, senza tenere conto dell’intenzionalità.
La legge di causalità è più “superficiale” rispetto a quella del karma.
Esempio:
un individuo da piccolo prova delle emozioni forti e positive in montagna con la neve.
Se l’individuo a distanza di anni vive una situazione analoga le sue emozioni ricompaiono.
Il corpo e la sua mente rispondono in base alla memoria del vissuto o in base ai principi educativi.
Questa è la causalità, una risposta priva di libero arbitrio che tiene conto del vissuto, delle emozioni e del proprio modo di pensare.
Il karma invece attraverso l’intenzionalità agisce a livello più profondo e sottile.
Esempio:
ci sono un paio di amici, uno dei quali è abituato a mentire a sé stesso e di conseguenza agli altri, senza voler vedere l’orrore delle proprie azioni.
L’altro amico nel fargli da specchio lo mette a nudo difronte i suoi comportamenti aberranti.
– Osservando la legge della causalità, l’amico appena riceverà le critiche di sicuro si sentirà offeso e se ne andrà nell’immediato.
– Osservando la legge del karma, se l’intento da parte dell’amico era di ferirlo avrà come effetto la ferita e magari la rottura dell’amicizia.
Se l’intento era di aiutarlo a migliorarsi, col tempo l’amico ritornerà ringraziandolo di avergli aperto gli occhi.
Questa è la differenza tra la legge del karma e la legge di causalità.
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