Coscienza deriva dal latino coscientia che a sua volta nasce dal termine conscire composto da con (unione, in compagnia di) e scire (sapere) in compagnia del sapere, quindi essere consapevole.
L’etimologia del termine pone i termini e i confini per comprendere la manifestazione della coscienza, la quale viene individuata dall’uomo nel momento in cui ne percepisce il funzionamento e poi lo scopo.
Per comprendere il manifestarsi della coscienza ne vanno descritti gli elementi che concorrono a formarla e come interagiscono tra di loro.
Gli elementi che compongono la coscienza:
- Il contenitore dei fenomeni
- Lo specchio del suo opposto
- L’osservatore identificatore
Come nasce la coscienza e perché
Contenitore dei fenomeni
La coscienza intesa come contenitore rappresenta l’unità del tutto, che nello gnosticismo antico veniva identificato con il nome di unità o uno.
Il termine universo infatti deriva dal latino universus, composto da unus che significa uno e versus participio passato di vertere che significa volgere, il significato della parola può essere tradotto con raccolto in unità.
La “coscienza contenitore” quindi, identifica il luogo dove coesistono tutte le dinamiche universali, ovvero tutte le forme d’espressione esistenti, le quali attraverso i sensi l’uomo percepisce la loro manifestazione nel piano materiale.
Separazione e creazione dello specchio opposto
L’unità per sua natura è inconsapevole, poiché essendo ogni cosa non ha nessuno specchio nel quale riflettersi e prendere coscienza di sé.
L’unità per prendere coscienza di sé per prima cosa si separa, suddividendosi in due poli opposti.
L’uomo può osservare costantemente che tutto il mondo nel quale vive è fatto di positivo e negativo, bene e male, maschile e femminile, ecc.
La creazione della dualità è una condizione necessaria all’unità, poiché è la prima azione che può compiere suddividendo gli opposti di sé in modo che l’uno sia lo specchio dell’altro. Nella dualità uno è la parte complementare dell’altro, ma anche il suo opposto, i quali si attraggono perché “incompleti” e ad ogni azione l’uomo risponderà all’altro con il suo opposto, riflettendosi a vicenda ciò che sono nella loro incompletezza. Poiché solo l’unione delle due forze fuse danno vita ad una terza più elevata.
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Osservatore e identificatore
Durante la creazione molte sono le forze o entità spirituali che concorrono alla creazione dei vari corpi sottili universali fino a creare il piano materiale, nel quale tutte le manifestazioni dell’unità prendono forma e si relazionano.
Nel piano materiale ogni elemento dal minerale all’essere vivente entrano in relazione, generando una moltitudine di dinamiche uniche ma affini, poiché sorrette dagli stessi impulsi.
La lettura e la comprensione di tutto ciò che accade nel piano materiale è compito e scopo universale dell’essere umano, esso infatti per mezzo dell’io può osservare e comprendere attraverso tutte le dinamiche universali.
Attraverso il pensiero l’essere umano sonda il contenitore della coscienza, identificando le molteplici dinamiche che si attraggono e respingono generate dalla dualità.
E’ compito dell’essere umano mettere a disposizione la propria coscienza con lo scopo di ospitare e comprendere i conflitti universali, per poi risolverli nella sua psiche.
(Marco Trevisan)
Lo scopo della vita dell’uomo per l’universo
E’ compito dell’uomo dunque osservare e comprendere tutto ciò che accade durante la sua esistenza, ogni conflitto al quale assiste o vive può trovare soluzione solo nella psiche umana, per mezzo della quale esso unisce gli opposti nella consapevolezza della loro espressione.
L’essere umano è l’unità biologica preposta ad identificare e a riconciliare l’unità, infatti nel momento in cui osserva le sue manifestazioni e le identifica attraverso l’esplorazione della coscienza per mezzo del pensiero, concorre al tempo stesso a crearle.
Alta e sublime è la prerogativa dell’uomo di potere concorrere alla creazione nel momento in cui ne identifica gli aspetti e le peculiarità, rendendo l’unità consapevole, ma esso è anche l’unico ad avere una libertà creativa propria, il quale la può manifestare durante l’esistenza terrena.
La lettura e la comprensione dei fenomeni dell’unità sul piano materiale è possibile da parte dell’essere umano, poiché è dotato di un io individuale, con il quale esso può:
- osservare sé stesso e il mondo esterno
- ricordare le esperienze fatte ed aggiungere alle stesse nuova esperienza
- immaginare una realtà diversa e quindi modificarla
- intuire e comprendere funzionamenti e fenomeni universali
- sondare il contenitore della coscienza e divenire consapevole
Assodato è il fatto che gli esseri umani quando stanno per morire vedono scorrere velocemente tutta la loro vita davanti a sé come un film.
Tale esperienza ci svela come l’esperienza della vita di ogni essere umano venga raccolta dal corpo eterico ed analizzata dall’essere umano stesso, per essere trasformata in consapevolezza, la quale poi viene depositata nella memoria universale concorrendo alla consapevolezza dell’unità e quindi a disposizione di tutti.
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