La libertà dell’uomo nasce dal pensiero, poiché dal pensiero nascono tutte le sue azioni.
Sviluppare un pensiero in sintonia con il proprio essere è per quest’umanità cosa rara ma non impossibile.
Una vera educazione del pensiero parte dall’insegnare all’uomo come pensare e non cosa, ma purtroppo da secoli accade il contrario.
Dalla prima educazione, alla scuola, alla religione, ai mass media, internet, ecc. i sistemi condizionano l’uomo per sfruttarlo a suo piacimento.
Questo accade perché tutti i sistemi instillano nell’uomo cosa pensare e più lo stesso pensiero diviene accettato da tutti più è veritiero.
La normalità non esiste, perché normale significa appartenente al numero maggiore d’individui che accettano quel pensiero o quel modo di vivere.
La moda si fonda proprio su questo principio.
Più persone si riconoscono nello stesso pensiero accettato da tutti e più si sentono parte di esso, riconoscendosi in esso, senza capire se sia utile quella scelta, quel modo di comportarsi, di vestirsi, di essere ecc. l’importante è farne parte e di conseguenza essere accettati.
Una volta instillato un pensiero, l’emozione farà il resto generando una spirale di blocco evolutivo e di dipendenza emotiva.
A questo punto l’individuo è sotto controllo.
Libero arbitrio neutralizzato.
Tutti i sistemi cercano d’installare nell’uomo il maggior numero di pensieri possibili al fine di controllarlo e manipolarlo poiché controllando il pensiero controlleranno anche le sue emozioni, quindi i suoi bisogni.
Il pensiero omologato crea l’uomo macchina
La droga del nostro secolo – le emozioni
Le emozioni positive sembrano apparentemente giuste perché danno un senso di piacere, ed è proprio con quel senso di piacere che nascono le mode o i finti bisogni.
Le emozioni a differenza dell’amore o della felicità che sono stati dell’essere, sono intense ma hanno una durata limitata e questo è un fattore che le rende monetizzabili poiché generano dipendenza e controllo.
Esempio:
– Se un individuo ha una considerazione interna bassa, e incontra qualcuno che lo valorizza facendo leva proprio su questo lato, quindi facendolo sentire qualcuno, questo genererà un’emozione positiva.
L’individuo ricercherà ancora quel contatto per avere ancora quella sensazione. Il problema di fatto rimane, poiché non ha cambiato la relazione con se stesso, ma l’emozione fa da palliativo e invece di cominciare a volersi bene e ad auto-valorizzarsi, andrà alla ricerca dell’ennesima misera emozione che per un istante l’ha reso qualcuno.
– La stessa cosa capita per i beni materiali, la rincorsa all’ultimo smartphone, per esempio, è decretata dal fatto di possedere un oggetto desiderato da molti che non possono avere in quel momento, il piacere di esibire l’oggetto del desiderio genera quella piacevolezza emotiva che nasce dall’invidia e dall’ammirazione altrui.
“Io penso che le emozioni positive sono più forti di quelle negative…” dal film Inception
Le emozioni negative invece sono instillate per controllare i nostri istinti di ribellione e di rispetto nei confronti del sistema e delle autorità instaurate da questo sistema post-feudale.
Esempio:
Se un individuo, ascolta il corpo quando incontra una pattuglia dei carabinieri, scopre che immediatamente diviene teso e preoccupato.
La sola vista dell’autorità blocca emotivamente l’individuo generando in lui uno stato di apprensione come se fosse sotto esame.
Queste emozioni sono generate da un modo di pensare ben inculcato nell’essere umano già dai primi anni d’età, imprimendolo bene nella mente e nella psiche.
Il pensiero omologato – Le emozioni – La moda
Il pensiero omologato e le forme pensiero autentiche
Vi sono esseri umani che sulla terra sviluppano durante la loro vita un modo di pensare autentico facendo delle loro parole il loro cammino.
La verità si rende manifesta nel fare e non nel dire, il proverbio asserisce “Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare” proprio per questo.
Molto spesso accade che questi individui siano messi “all’angolo” perché portatori di una verità inscindibile ma che mina tutte le certezze e le sicurezze che i sistemi offrono all’essere umano.
Di conseguenza o si omologano per essere accettati o vengono emarginati per permettere la sopravvivenza dell’intero sistema.
Il sistema, attraverso gli individui da lui assoggettati, cercherà di omologare qualsiasi tipo di pensiero autentico non solo perché minerebbe l’esistenza del sistema che l’ha creato, ma del pensiero stesso, che essendo pensato da una moltitudine di esseri umani diviene una specie “d’essere vivente” vero e proprio.
“Qual’è il parassita più resistente? Un’idea!”
“Un’idea è come un virus. Una volta che s’impianta nella mente continua a crescere…”
dal film Inception
Contenuto non riproducibile previa autorizzazione dell’autore.