Pubblico questa lettera aperta sulla crisi derivata dal coronavirus scritta da Ferdinando Donolato, ex presidente del Corvelva (Coordinamento Regionale Veneto per la LibertĆ delle Vaccinazioni).
Come promesso, eccomi a proporvi qualcosa.
Ci diamo da fare oppure continuiamo con la solita cantilena? ānon ĆØ possibileā, āquesta legge non passerĆ ā, e cosƬ via.
Teniamo presente che al governo ci sono coloro che hanno reso obbligatori 10 vaccini, dicendo bufale a non finire (come attualmente continuano a fare)!
Non renderanno coercitivo questo nuovo vaccino in programma, ma faranno di peggio: vuoi lavorare? se non sei vaccinato non sei idoneo; vuoi andare in ferie? se non sei vaccinato non ti accettano; vuoi rinnovare la patente? se non sei vaccinato non sei idoneo…
Vorrei ricordare che nel 2015 segnalai che dovevamo rimetterci in āmotoā perchĆ© lāaria stava cambiando. Sempre più notizie erano contro di noi, cāera lāesaltazione della vaccinazione come rimedio di tutti i mali. Ricordo anche che in Veneto cāera la sospensione dellāobbligo vaccinale e questo portava a una tranquillitĆ e un ādisinteresseā generale per lāargomento. Difatti il mio invito restò per lo più lettera morta.
Ora non vorrei che succedesse come allāora: se vogliamo cambiare qualcosa dobbiamo TUTTI darci da FARE!
Come?
Oggi la paura del āvirusā ĆØ forte, ma cāĆØ unāaltra paura molto più forte āLA CRISI ECONOMICAā.
Cosa fare?
Contattate in qualunque maniera (meglio se per posta elettronica) tutti i lavoratori e i negozi della vostra zona, per esempio:
barbieri
parrucchieri
estetisti
pizzerie
ristoranti
alberghi
campeggi
pasticcerie
fiorerie
falegnami
imprese edili
abbigliamento
calzature
souvenir
piscine
palestre
meccanici
gommisti
ecc. ecc.
Cercate inoltre tutte le ditte che non possono lavorare.
Per trovare tutti gli indirizzi di posta elettronica, oppure whatsapp (ecc) basta cercare sui motori di ricerca.
Se siete in contatto con altri nel vostro paese, accordatevi per dividere il lavoro e mandatemi la lista di coloro che avete contattato e quando vi rispondono fatemelo sapere (ferdinandodonolato@gmail.com).
Mandategli delle osservazioni, semplici ma efficaci, come per esempio questa lettera:
āA seguito di questa āemergenza sanitariaā Lei non può svolgere la sua attivitĆ . Se ĆØ fortunato non deve pagare lāaffitto, mentre molte altre scadenze si (bollette e tra qualche mese anche le tasse)!
Era a conoscenza di quanti posti di rianimazione sono stati tolti dal servizio sanitario nazionale?
Ne sono rimasti pochi e con poco personale, di conseguenza si ĆØ creata lāemergenza come la conosciamo. Se la sanitĆ fosse stata adeguata non ci sarebbe stato bisogno di un blocco totale.
GiĆ a gennaio il governo sapeva di questa possibile emergenza. Ma hanno potenziato le sale di rianimazioni? hanno acquistato i respiratori? NO!
Dati emanati dallāUSLL di Treviso:
https://drive.google.com/file/d/1SGJqVL0_AiogTVf9pcyqG6hcErZD2TE2/view?usp=sharing Questāanno il numero di morti ĆØ perfettamente in linea con quello dellāanno scorso, che non vedeva il coronavirus.
Ogni giorno danno i numeri di quanti decessi e dicono āmorto CON coronavirusā e non specificano āPER coronavirusā. Se sono realmente deceduti per il coronavirus lo sapremo tra molti mesi (devono fare le autopsie e confermare i campioni), per cui di cosa stanno parlando? Qualche misero dato lo hanno reso: la maggior parte dei deceduti ha una etĆ molto avanzata e aveva giĆ gravi patologie che potevano portare alla morte da un momento allāaltro.
Questo governo, che ci propone lāemergenza, non ha pensato di bloccare la borsa italiana per salvare i risparmi di un sacco di gente. Possiamo fidarci di loro e dei loro esperti?
Le sembra intelligente aver mandato in āmaloraā lāintera economia per far fronte al coronavirus? Lei ĆØ sicuro di poter ricominciare, di riuscire a far fronte agli impegni economici?ā
In primis la salute e la qualitĆ di vita,
Ferdinando Donolato
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